Ancona, 24 MAG - Un'associazione fondata da un anconetano di 43 anni, pur avendo ricevuto diniego da parte della Prefettura di Ancona circa la richiesta di iscrizione come "associazione tra cittadini non armata" (ex Dm 8.8.2009), negli ultimi mesi aveva attivato una pluralità di attività abusive di ronda per le principali vie della città, pubblicizzandole anche sui social. Lo ha scoperto la Squadra Amministrativa e di Sicurezza della locale Divisione Pas della Questura di Ancona. Oltre ai servizi abusivi di ronda, l'associazione pubblicizzava un'attività continuativa di vigilanza e sicurezza privata, denominata "portierato" o di "cortesia", a pagamento, a vantaggio di esercenti pubblici in violazione della legge (Rd 773/1931). Lo scorso 5 maggio, ma si è saputo oggi, il presidente dell'associazione e un'altra associata, sono stati deferiti per violazioni di norme del Testo unico per le leggi di pubblica sicurezza: attività di vigilanza privata, senza aver conseguito il titolo prefettizio abilitante. Il 16 maggio è stata eseguita una perquisizione su decreto della Procura di Ancona a carico degli indagati. Sequestrati numerosi oggetti (divise, gagliardetti, tessere di iscrizione all'associazione, spray al peperoncino, una pistola ad aria compressa) tra cui un furgone verde militare, allestito da ufficio mobile; uno dei due vi custodiva anche uno sfollagente telescopico nero in acciaio, come quelli in dotazione ai Carabinieri. Le attività abusive, anche notturne, venivano realizzate con l'impiego di operatori che indossavano divise identiche a quelle dei corpi paramilitari e l'ausilio di una body cam, pubblicizzate come "servizi di deterrenza o di cortesia"; gli operatori venivano indicati come "osservatori di sicurezza urbana ed ambientale". I servizi, secondo gli investigatori, venivano realizzati dunque al di fuori del perimetro autorizzativo di cui alla legge 94 del 2009, che oltretutto impone l'obbligo di indossare una casacca di colore giallo fluorescente, contenente la scritta "osservatori volontari", il logo dell'associazione, il nome del comune ed un numero progressivo associato al nominativo dell'operatore e vieta comunque di utilizzare uniformi, emblemi, simboli, altri segni distintivi o denominazioni riconducibili, anche indirettamente, ai corpi di polizia, anche locali, alle forze armate etc. Anche in relazione al riscontrato utilizzo di body cam, è stato accertato come non sia previsto che i servizi di osservazione di cui alla legge 94/2009 possano essere supportati dall'utilizzo di videoriprese, che rischiano di autorizzare comportamenti non prudenti e non rispettosi dei diritti degli osservati e di ingenerare potenziali conflitti con quest'ultimi, a fronte dei quali si renderebbe necessario l'intervento delle forze di pubblica sicurezza. Il furgone e lo sfollagente sono stati sequestrati, con successivo deferimento dell'indagato anche per porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere. Fonte ANSA 2023-05-24